(Antoine de Sante-Excupery)

Da sempre le questioni di cuore riguardano il genere umano fin "dalla notte dei tempi",basti pensare a testi molto antichi,che ci sono stati tramandati fino ai giorni nostri,quali l'"Iliade" ,in cui il tradimento di Elena,e quindi questione di cuore,scatena una delle guerre piu' conosciute nella letteraura.
Sicuramente suggestivo e struggente il dialogo tra Andromaca ed Ettore,in cui la donna da l'addio al suo amato,il tutto reso piu' tenero dalla presenza del figlio Astianatte.
Passano i decenni ma cio' che continua a contraddistinguere la letteratura sono sempre i sentimenti,associati a quell'unico organo che permette la vita,e il meccanismo che essi scatenano.
I rimandi sono tanti e citarli tutti sarebbe davvero difficile,ma significativo è il fatto che anche le scienze,nonostante esse appartengono al campo della razionalità ,e gli uomini che le hanno rese tali si siano soffermati a riflettere come le vicende di cuore,di fronte alla ragione,assumano un aspetto fondamentale per gli uomini.
E' il caso di Blaise Pascal al quale è attribuito il celebre aforisma "il cuore conosce ragioni che ala ragione non conosce".Il filosofo sa bene che ragione e cuore sono sempre in conflitto tra di loro:guidano l'uomo ne fare determinate scelte,ad avere particolari reazioni,a seconda che ci si lasci sopraffare dall'uno o che si utilizzi consapevolmente l'altra.Egli parla spesso di questa lotta giornaliera dell'animo;ne determina le fondamenta,e arriva alla conclusione secondo la quale è la loro presenza che ci permette di essere veramente umani,anche se non hanno lo stesso grado di importanza,e anche se ce n'è uno che ,alla fine ha la meglio...